Il marketing sanitario è un puzzle!

Il marketing sanitario non è un evento, un’azione “one-shot” o una cosa da fare “quando c’è budget”.

Il marketing per il settore sanitario è un processo, un percorso ben ordinato di “cose da fare”.

Se qualche agenzia di marketing generica o qualche “web agency” ti ha detto che basta fare un sito internet o aprire dei profili sui social network per raggiungere nuovi pazienti, le opzioni sono due: o non sa niente di marketing sanitario o è in malafede.

Il marketing sanitario è come un puzzle, in cui tutti i pezzi devono andare al loro posto e solo quando è completo riuscirai a vedere il risultato in tutto il suo splendore. Mettere insieme tutti i singoli pezzi significa studiare e creare una Strategia di Marketing Medico che ragiona per obiettivi a lungo termine e in cui ogni step è conseguenza di quello precedente.

Senza una strategia, il marketing sanitario non diventa altro che un costo inutile, uno spreco di tempo e di tanti, troppi soldi.

Con una serie di azioni ordinate e collegate tra loro riuscirai ad attrarre il paziente in target con te, a educarlo alla tua offerta e portarlo nel tuo studio per la prima visita. Tutte queste azioni devono essere svolte in modo costante e continuativo, in contemporanea e su più mezzi di comunicazione (no, non per forza online).

Ecco l’equipaggiamento completo che ti serve quando inizi a fare marketing sanitario:

Un sistema per acquisire i contatti dei potenziali pazienti e portarli ad acquistare il tuo prodotto di “Front End”, quello che ha la minor barriera di acquisto, nel tuo caso può essere la prima visita.

Un sistema di costante aggiornamento (Lead Nurturing), per “nutrire” il potenziale paziente con informazioni che lo educhino alla tua unicità, a migliorare la propria salute e a scoprire il motivo per cui dovrebbero scegliere te, piuttosto che un tuo collega, piuttosto che non scegliere affatto.

Un sistema per farli tornare più spesso. Devono sottoporsi a delle visite di controllo? Ricorda che è nel loro interesse salvaguardare la propria salute; devi tornare periodicamente fra i loro pensieri con post, newsletter, articoli e video.

« Non dimenticare mai un paziente, non permettergli mai di dimenticarti. » 

Un sistema per raggiungere i pazienti “referral”, cioè quei pazienti che hanno sentito parlar bene di te. L’obiettivo è quello di innescare un passaparola “controllato” da te e che sia misurabile in termini di ritorni economici.

Se da una parte c’è il tuo lavoro e dall’altra parte c’è il marketing sanitario hai già un grosso problema. I due aspetti non possono rimanere separati e il marketing sanitario deve diventare parte del tuo lavoro. Se non vuoi farlo il rischio è semplice: la crescente concorrenza svuoterà la sala d’attesa del tuo studio…

Se non l’hai ancora letto, qui trovi i primi (e fondamentali) passi da fare:

Perché i pazienti non tornano da te?

No, non tutti i pazienti sono uguali… almeno dal punto di vista del marketing sanitario!

Pochi giorni fa è uscito un nuovo articolo su Marketing Medico che prende in analisi ogni tipo di paziente.

Ma andiamo con ordine, perché esistono tre tipi di pazienti:

1. Pazienti attuali:

Sono i pazienti che hai adesso. Sono un tesoro incommensurabile, e grazie alla tua professionalità e a strategie appositamente studiate di marketing sanitario si trasformeranno in men che non si dica in pazienti abituali;

2. Pazienti Referral:

Quando un tuo paziente mette una buona parola per presentarti, la persona contattata è un paziente “referral”. È meno facile offrire servizi a queste persone, rispetto ai pazienti attuali, ma è più semplice rispetto ai nuovi pazienti, in quanto ti fai forte della parola di un tuo paziente abituale, che conosce questa persona;

3. Pazienti PERSI:

Stiamo parlando dei pazienti che non ritornano da te. E ci sono almeno SEI ragioni ben precise per cui se ne vanno e non ritornano più.

Guardiamola una per una, partendo dall’ultima:

• SEI:

La sesta è la meno rilevante: il PREZZO. Sei diventato “troppo caro”!

Noi sappiamo che non è un problema di prezzo, ma è un problema di brand immaturo e posizionamento scarso che non giustifica una certa richiesta di denaro. Se uno non conosce il marketing sanitario e il brand non sa neanche cos’è, deve sapere che effettivamente una delle ragioni per cui la gente non torna è il prezzo.

Significa che lo devi abbassare?

NO! Perché è vero che è uno dei 6 motivi, ma oltre ad essere un “falso problema” è addirittura ultimo in ordine di gravità. Quindi vediamo gli altri.

• CINQUE:

Al quinto posto abbiamo i trasferimenti. Tendenzialmente quando una persona si trasferisce lontano da te, probabilmente non tornerà più.

 QUATTRO:

Un rapporto che nasce col piede sbagliato. Li hai trattati male, consciamente o inconsciamente e le persone non dimenticano.

Andiamo al podio!

• TERZO POSTO:

Al terzo posto dei motivi per cui i tuoi pazienti non vengono più da te troviamo un servizio, una visita non all’altezza, che non rispetta le aspettative e non risolve il problema del tuo paziente. È un peccato ma può succedere, soprattutto se non è stato un “buon marketing” a portare quel paziente.

• SECONDO POSTO:

La medaglia d’argento va agli altri medici, alla concorrenza. Eh già, secondo posto, quindi stai all’erta perché se qualcuno comincia a dare gas e fare un po’ di marketing sanitario rischi di veder calare, e non di poco, la fila fuori dal tuo studio.

Ora prova ad indovinare il primo motivo…

Seriamente: qual è il motivo numero 1 per cui i pazienti non tornano da te?

Te lo dico io: SE LO DIMENTICANO.

• PRIMO POSTO:

Se lo scordano. Hanno risolto il loro problema e sperano non si ripresenti mai più. Devono fare una visita di controllo? La faranno più avanti. Ora hanno altre cose per la testa.

Cosa significa questo?

Significa che una delle azioni più semplici che puoi attuare per recuperare un buon numero di pazienti è ricordare loro che esisti.

Suona troppo facile?

Pensaci un attimo. Proprio come loro si dimenticano di tornare, tu ti dimentichi di ricontattarli, di dire che esisti. Abbiamo tutti la testa sempre impegnata in mille cose. Pensiamo ai nostri affari, alla nostra vita, alla nostra famiglia e ai centinaia di problemi, piccoli e grandi, che ogni giorno affrontiamo.

Le persone si sentono in imbarazzo ad aver interrotto i rapporti nel silenzio più totale, ed è necessario che tu le faccia sentire comunque le benvenute, senza farle sentire giudicate – che già ci pensano da sole.

Cosa devi fare quindi?

Scoprilo nel nuovo articolo di Marketing Medico:

« Chi fa marketing sanitario fa marchette! »

Giovedì scorso, parlando con un medico che si approcciava per la prima volta al fantastico mondo del marketing sanitario, non ho potuto fare a meno di notare una smorfia sul suo viso che (purtroppo) conosco molto bene.

È comparsa proprio quando gli stavo raccontando l’approccio da tenere nei confronti del marketing sanitario e della propria professione.

Alcuni medici non lo vogliono dire per non risultare offensivi, ma ce l’hanno scritto in faccia: chi fa marketing fa “marchette”.

No, non quelle che il vocabolario definisce «I gettoni che le prostitute di una casa di tolleranza ricevevano dalla tenutaria ad ogni prestazione», ma quelle che vengono definite come «lavoro non impegnativo fatto per compiacere qualcuno o per ottenere un minimo guadagno».

Di sicuro dipende anche dall’assonanza tra i due termini, “Marketer” e ”Marchetta”. Fatto sta che in Italia si è fatta strada quell’idea comune secondo cui il marketing, e soprattutto il marketing sanitario, sia qualcosa di non ben definito a metà strada tra la comunicazione, le relazioni pubbliche, e il lavoretto utile a far girare, in alcuni contesti, il nome di un certo brand personale o servizio.

NO, IL MARKETING SANITARIO NON È NIENTE DI TUTTO QUESTO!

Fare marketing sanitario significa fare principalmente ANALISI, poiché è grazie a questa attività che nasce e si realizza una strategia di marketing efficace. L’analisi comprende le indagini sullo stile di vita, sulle abitudini e i comportamenti delle persone; l’analisi del mercato di riferimento, dei concorrenti, dei servizi offerti e di tutti i motivi per cui un determinato “target” di pazienti decide di venire da te oppure no.

L’analisi continua anche dopo la creazione della strategia di marketing sanitario e la definizione del Posizionamento, cioè del vero motivo per cui un paziente dovrebbe scegliere te invece che un tuo concorrente o piuttosto rimandare la visita. A tal proposito, ti invito a leggere l’articolo del blog di Marketing Medico in cui ho approfondito con esempi chiari il concetto (fondamentale) di Posizionamento:

Clicca QUI!

L’analisi, dicevo, continua con lo studio dei dati raccolti, le statistiche, i grafici, le ipotesi, le tesi e le verifiche delle tesi attraverso i test, per arrivare, dopo almeno tre/sei mesi, a fare il punto della situazione sui primi risultati. A questo punto, se hai avuto la pazienza necessaria, arriva il primo vero confronto con il team di Marketing Medico ed è qui che ti rendi finalmente conto che non si tratta di fare “marchette”, ma di tutt’altro!

La smorfia iniziale si trasforma così in un’espressione compiaciuta e attenta, che non manifesta superiorità o snobismo.

Contrariamente a quanto può pensare chi parte prevenuto nei confronti del marketing, odio fare operazioni di convincimento, quindi?

Se non accetti l’importanza del marketing sanitario, pazienza! Ci sarà chi la comprende e sfrutta appieno tutti i suoi benefici. Sarò felice di spiegare ed entrare nel dettaglio di ogni singolo argomento se dall’altra parte ci sarà la volontà di approfondire e mettere da parte i preconcetti. Solo così un medico in più avrà una reale occasione di raggiungere i propri obiettivi.

I tuoi colleghi stanno facendo marketing sanitario. Te cosa aspetti? 

Se non vedo, non credo.

La fiducia dovrebbe essere un punto di partenza, non di arrivo!

Purtroppo però non è sempre così, soprattutto quando si parla di salute.

Ti sarà capitato almeno una volta nella vita di non credere a qualcosa a tal punto da dire « Se non vedo non credo! ».

Forse non tutti sanno che questo detto deriva dall’atteggiamento dubbioso e sospettoso di San Tommaso nei confronti della resurrezione di Cristo.

Tommaso era uno dei 12 apostoli e, secondo la Bibbia, manifestò il suo dubbio e la sua incredulità quando vide Gesù al cospetto dei 12.

In parole povere, Tommaso non credeva alla resurrezione di Gesù. È un atteggiamento comprensibile, che hanno moltissime persone tutti i giorni per fatti meno sconvolgenti.

Disse:

« Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, certamente non crederò! ».

Queste furono le sue parole.

Gesù semplicemente rispose:

« Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente! »

Tommaso lo fece e non ebbe più dubbi.

Ma torniamo al marketing sanitario e al motivo per il quale questa storia è l’emblema dello scetticismo che domina la vita delle persone.

Da cosa nasce lo scetticismo?

Non tutti siamo diffidenti di natura, non nasciamo così.

Il comportamento di una persona è il risultato delle esperienze passate che ha vissuto sulla propria pelle.

E in quanto medico, questo concetto per te è fondamentale sotto 2 punti di vista:

Quando parli ai pazienti devi ricordarti dello scetticismo di San Tommaso perché è lo stesso identico atteggiamento che i tuoi pazienti avranno nei tuoi confronti, soprattutto se affronti temi a loro sconosciuti.

Il servizio che offri ai tuoi pazienti produce un “livello di incredulità” sufficientemente alto, soprattutto perché stai parlando della loro salute, di quello che hanno di più caro. E si, in molti casi dubiteranno della tua promessa di farli stare meglio!

Come fai a superare questo scetticismo senza essere Gesù e senza essere risorto?

Con le testimonianze. Le testimonianze sono le tue prove inconfutabili.

Ancora oggi, nonostante i miei sforzi nel divulgare questa pratica, sono pochi i medici che si dotano di questa potentissima arma abbatti-sfiducia.

Perché?

Perché il pensiero comune è che le testimonianze siano sempre in qualche modo false, comprate, concesse da amici, estorte con la “corruzione” e via dicendo. E alcune lo sembrano veramente quando le guardi.

Ma se ti assiste un’agenzia di marketing sanitario che conosce il settore medico e non un’agenzia generalista che lavora per tutti e per nessuno, le cose cambiano. Capirai l’importanza delle testimonianze e i tuoi pazienti sapranno cosa dire.

Basterà una mini scaletta che ricordi quali sono i punti più importanti da trattare:

• Il problema che li tormentava e che li ha spinti a contattarti (magari raccontando brevemente come ti hanno conosciuto).

• Il racconto della visita, dell’eventuale operazione o trattamento, insomma del modo in cui hai affrontato il problema.

• Il beneficio di cui ora godono. Non hanno più dolore, possono fare tutto quello che facevano prima di stare male? Bene, sarà questo il momento cruciale in cui altri potenziali pazienti si convinceranno.

Non basta dire:

« Grazie al Dottor Bianchi perché è un vero professionista! », va detto perché è un vero professionista, raccontando nel dettaglio la propria esperienza.

Vuoi maggiori informazioni su come richiedere le testimonianze ai tuoi pazienti?

Questo articolo fa al caso tuo:

Come fai invece a superare la diffidenza quando nei confronti del marketing sanitario sei tu San Tommaso?

Prova a dare un’occhiata alle testimonianze di medici che hanno deciso di fare marketing sanitario e si sono rivolti a Marketing Medico:
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Stai prendendo decisioni controcorrente?

Te lo ricordi il Dr. House? Da un po’ di anni la serie è finita ma dieci anni fa il medico burbero e carismatico interpretato da Hugh Laurie era all’apice del suo successo.

Un medico molto particolare, che con i suoi metodi sbrigativi riesce a risolvere anche i casi più complicati che gli capitano.

Il segreto del suo successo? Andare controcorrente, contro tutto e tutti, perfino contro alcuni colleghi che non credono alle sue illuminanti diagnosi.

Anche il suo aspetto lo rende subito riconoscibile. Il Dr. House si aggira in ospedale sempre vestito in modo non convenzionale e con un bastone che lo aiuta a camminare. Non è esattamente quello che si dice un medico impeccabile o empatico. Potrebbe anzi risultare persino antipatico, eppure cura i pazienti come nessun altro!

Qual è il punto? Che anche fare marketing sanitario potrebbe essere una scelta audace, insolita, che non attira simpatie tra i colleghi.

Ma diciamocelo chiaramente: vuoi fare quello che fanno tutti i medici come te o vuoi intraprendere un nuovo percorso che sta dando soddisfazioni e portando risultati a tanti medici coraggiosi, che vogliono dare un futuro diverso alla loro professione?

Non devi rispondere in un modo o nell’altro per partito preso. Informati, leggi e ascolta prima chi si è concesso una nuova possibilità e ha scelto di andare controcorrente; qui troverai solo alcuni dei medici che hanno deciso di testimoniare la loro soddisfazione:

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Il marketing sanitario è la carta vincente per avere successo in una sanità privata dove la concorrenza è sempre maggiore. Eppure non è una scelta scontata, lo so.

Tu o le persone che hai intorno potreste avere dei dubbi perché finora il passaparola ha più o meno funzionato, hai un discreto giro di appuntamenti e ti ritieni moderatamente “soddisfatto”.

MA DAVVERO È TUTTO QUELLO CHE VUOI? 

Se non sei pienamente soddisfatto della tua attuale situazione occorrono decisioni coraggiose, come quelle portate avanti dal Dr. House; decisioni che devono avere almeno due obiettivi:

Curare un numero di pazienti adeguato per avere un ritorno economico soddisfacente per il tuo stile di vita.

Aumentare la tua autorevolezza, con il fine di risultare ancora più esperto nel tuo settore.

È il tuo lavoro e se pensi che stia esagerando, puoi dimenticare subito le mie parole perché è molto probabile che tu non sia ancora pronto per migliorare la tua professione.

Ricorda che ci vuole coraggio per iniziare un percorso di marketing sanitario e che il personaggio del Dr. House, che ottiene ciò che vuole e ciò che è meglio per i pazienti, lo fa andando controcorrente, anche quando nessuno crede in lui.

Il primo passo da fare?

Inizia a scoprire cos’è il marketing sanitario sul blog di Marketing Medico:

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Buona lettura!

Qual è il segreto dei medici più pagati al mondo?

Ieri ho letto per caso un articolo sui medici più pagati al mondo e ho avuto conferma di una legge non scritta del marketing sanitario con cui tutti i medici devono fare i conti.

Nella classifica dei primi 10 medici più pagati al mondo ci sono nomi che non conoscevo, ma che ho scoperto essere delle vere autorità nel loro settore. Uomini che guadagnano centinaia di milioni, se non miliardi di dollari e, proprio come te, sono partiti da zero!

Anche James Andrews, chirurgo ortopedico settimo in questa classifica, è stato giovane e inesperto, eppure è riuscito a diventare medico di Michael Jordan e di moltissime altre star dello sport.

Quanto è lunga la sua lista di attesa? Non ne ho idea, ma è potenzialmente infinita. Chi se lo può permettere è disposto ad aspettare e a pagare davvero un bel po’ per ascoltare il suo parere.

Il Dottor Leonard Hochstein, chirurgo plastico di Miami, ha clienti che arrivano da tutte le parti del mondo. Lo psicologo Phil McGraw, soprannominato semplicemente Dr. Phil, è invece una star televisiva che deve la sua popolarità allo show di Oprah Winfrey.

Al di là di come hanno costruito la loro fortuna, c’è una cosa che accomuna tutti questi medici: il fatto che siano considerati autorità quasi infallibili e che le persone siano disposte a pagare a peso d’oro una visita.

Pensa invece ai pazienti che arrivano nel tuo studio… Che faccia fanno quando devono pagare? Alcuni di loro non li hai più visti anche se sarebbero dovuti tornare per un ulteriore controllo, non è vero?

E sai perché succede? Perché le persone non sanno cosa ti differenzia dai tuoi colleghi.

Molti pazienti non vogliono certo spendere poco… in fondo è in gioco la loro salute!Vogliono avere un credibile e forte motivo per cui valga la pena spendere i loro soldi da te piuttosto che spenderli da un altro medico.

Non è un problema di prezzo. James Andrews è il chirurgo degli sportivi, Hochstein è il chirurgo plastico delle star, Terry Dubrow trasforma i suoi pazienti da brutti anatroccoli in cigni. L’autorità legata alla loro attività fa in modo che le persone conoscano alla perfezione l’esperienza straordinaria che vivranno, i benefici che otterranno, e questo le rende disposte ad aprire il portafoglio senza fiatare.

Se tu riesci a posizionarti come “la persona a cui rivolgersi”, come il punto di riferimento nel tuo specifico settore, allora i pazienti faranno carte false pur di venire da te.

Ma se non ti trovi a questo livello verrai percepito come uno dei tanti. E tu non vuoi essere uno dei tanti, dico male?

Per aumentare la propria autorevolezza è necessario conoscere le basi del marketing sanitario.

Inizia con la lettura del libro:

Marketing Sanitario: Strategie e azioni etiche per farsi scegliere dai pazienti

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Buona lettura! 

Hai un piano di marketing sanitario pronto per aumentare il numero dei tuoi pazienti? 

Non è una domanda retorica. È probabile che tu non ce l’abbia ancora, perché sul marketing se ne dicono tante e forse non ti sei ancora deciso, oppure perché ti sei affidato ad un’agenzia di comunicazione generalista che ti ha fatto il sito e ti ha fatto bruciare tutto il tuo budget in un mese di campagne pubblicitarie.

Ti assicuro che per vedere dei risultati concreti ci vuole molto più tempo e una strategia di marketing creata da un’agenzia specializzata.

Adesso forse sei scottato e preferisci dedicare tutte le tue energie a curare i pazienti, dimenticando che il Marketing sanitario è qualcosa che fai per loro, oltre che per te. È con un piano di marketing sanitario, infatti, che riuscirai a curare ancora più pazienti.

Ho scritto quindi questi 3 punti mostrandoti quali sono gli errori di un medico che non ha ancora un piano di marketing nel 2022.

Il primo punto fondamentale è che molti dottori si ostinano ancora ad affidare il loro marketing a presunti esperti, nella più completa inconsapevolezza. Non lo studiano e non lo comprendono a fondo in prima persona, quindi lasciano che siano le cosiddette “web agency” a guidarli. Alcuni medici sono innamorati di questo modo di fare e non vogliono smettere di seguire questa abitudine estremamente tossica per la loro attività.

Altri sanno che c’è bisogno di fare marketing ma non trovano mai il tempo per farlo. Quindi alla fine delegano, sperando di non essere fregati.

Non devi diventare l’esperto numero 1 di marketing sanitario, ma hai bisogno di sapere quelle basi necessarie per essere in grado di capire quando stai parlando con un esperto, e quando stai parlando con uno che vuole venderti servizi inutili e costosi.

Il secondo punto fondamentale è avere una fedele base di pazienti da cui partire. E quella, se non hai appena iniziato, ce l’hai già… l’hai costruita con anni di lavoro e buona reputazione. Il segreto sta nello “sfruttare” la loro fedeltà per ottenere delle testimonianze che ti diano credibilità anche verso chi ancora non ti conosce.

Come terzo punto voglio parlare dei tuoi concorrenti che fanno già marketing.

Dovresti chiederti:

• Cosa stanno facendo i miei concorrenti che sembra funzionare?

• Quali strategie stanno usando per guidare l’acquisizione di nuovi pazienti?

Questa breve analisi può aiutarti a capire come posizionare la tua offerta in maniera differente; cioè in modo che sia perfettamente riconoscibile.

In caso di dubbio, prima di fare danni irreparabili alla tua professione e alla tua reputazione, approfondisci tutto ciò che devi sapere sul blog di Marketing Medico:
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Capire questi 3 errori e agire di conseguenza è l’unico modo per prendere in mano le redini della tua professione e riportarla nel presente, qui e ora, nel 2022.

Non puoi farcela da solo! (parola di J.D.) 

Il gioco di squadra è fondamentale. È vitale per ogni professione di successo.

È la linfa del tuo lavoro, perché fare tutto da soli è possibile, ma è anche molto rischioso.

Il gioco di squadra è fondamentale anche e soprattutto nel mondo medico e ci ripensavo un paio di giorni fa, mentre guardavo una puntata di Scrubs.

Se non conoscessi Scrubs, si tratta di una serie televisiva di culto ambientata nell’Ospedale Sacro Cuore di Los Angeles.

Una serie che ha avuto tanto successo perché è riuscita a mescolare benissimo elementi di commedia con momenti più “seri” e racconta la crescita umana e professionale di alcuni giovani specializzandi che, fra avventure e disavventure, sono diventati uniti come una “famiglia”.

Nella puntata che stavo guardando c’è una scena che mi è rimasta in mente: l’esperto Dottor Cox deve affrontare un momento molto difficile, che lo fa vacillare: un’epidemia di rabbia all’interno dell’ospedale uccide un paziente dopo l’altro e lui, sentendosi colpevole, non sa più cosa fare.

Abbattuto, depresso, vorrebbe solo staccare dal lavoro e andare a casa.

Ma non può mollare proprio ora che c’è bisogno di tutta la sua competenza ed esperienza. E tocca al tirocinante J.D. (protagonista della serie) ricordarglielo, spronare il suo senso del dovere e aiutarlo a superare la crisi.

Un gioco di squadra che va al di là dei ruoli e delle gerarchie. Un gioco di squadra che mette al centro soltanto l’obiettivo ultimo in quel preciso momento: fermare l’epidemia e rendere l’Ospedale Sacro Cuore di nuovo sicuro.

Il supporto, l’aiuto reciproco non è solo una bella storia da film. È necessario tra tutti quei medici che vogliono guarire il maggior numero possibile di pazienti; ma è anche la colonna portante su cui si regge il rapporto tra te e la tua agenzia di marketing sanitario.

Anche quando fai marketing, infatti, hai bisogno di una squadra che ti guidi e allo stesso tempo ascolti le tue indicazioni. Chi meglio di te conosce i tuoi pazienti? E, dall’altra parte, chi meglio della tua agenzia specializzata conosce le leggi e gli strumenti del marketing sanitario?

Il team dell’agenzia deve mettersi al tuo servizio e tu devi comprendere che solo con l’impegno in prima persona puoi raggiungere l’obiettivo finale: l’aumento dei pazienti nella tua sala d’attesa.

Puoi essere super professionale e avere la stima incondizionata dei tuoi pazienti, ma se, al di fuori di un ristretto numero di persone nessuno ti conosce, capisci che la tua professione rimarrà ferma, stagnante.

Come in Scrubs, dovrai affrontare momenti di difficoltà in cui qualcosa non funzionerà. Magari sarà necessario rivedere la strategia di marketing, ma con l’ascolto e l’unione delle professionalità i risultati non tarderanno ad arrivare.

Non continuare a fare tutto da solo, diventa il capitano della tua squadra di Marketing Medico!

Da dove partire?

Troverai sul blog di Marketing Medico tutte le informazioni necessarie per iniziare la tua crescita professionale.
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Buona lettura!

Hai bisogno del Dr. Nowzaradan?

Sicuramente ti sarà capitato di fare zapping in TV, di tanto in tanto, per rilassarti dal lavoro e staccare un po’. Forse, tra una pubblicità e l’altra, la tua attenzione è stata attirata da un piccolo dottore, un po’ tarchiato, con la testa infossata nelle spalle e due occhi vispi che gli danno un’aria da saggio gufo.

Sto parlando di una celebrità della TV americana, e ormai anche di quella italiana: il Dottor Nowzaradan.

Un chirurgo specializzato in chirurgia vascolare e bariatrica, ideatore di un programma seguitissimo, in cui guida persone obese, da una situazione estrema che mette in pericolo la loro vita alla rinascita. Quando lo incontrano, questi giovani uomini e donne vengono da anni di alimentazione scorretta e, spesso, subiscono ancora le conseguenze di traumi infantili.

Il loro percorso è difficile, molto difficile. Impossibile, probabilmente, se ad accompagnarli non ci fosse questo dottore che gli propone un intervento di bypass gastrico a patto di seguire una dieta ferrea.

Le sue sentenze, quasi minacciose, sono diventate proverbiali e oggetto di ironia su internet. Ma questa ironia nasconde un profondo rispetto per un medico che quasi sempre dona una nuova vita a persone che rischierebbero di morire in pochi anni.

Si fa come dice lui, punto. Ci sono delle regole ben precise da seguire e in poco tempo i suoi pazienti iniziano a fidarsi e a ottenere i primi risultati. Possono avere delle ricadute, ma quasi sempre ce la fanno.

Cosa insegna questo dottore saggio e inflessibile? Che Il rispetto delle regole è tutto. Il percorso verso ogni successo personale ha degli step precisi che vanno rispettati. Questo mantra vale anche per te che vuoi fare marketing sanitario.

Il marketing sanitario richiede infatti pianificazione, strategia, impegno, tempo e investimenti. Senza tutto questo, senza il tuo impegno in prima persona, puoi essere seguito anche dalla migliore agenzia, ma difficilmente otterrai risultati.

Sei tu il vero protagonista di una strategia di marketing per il settore medico. Non sei uno spettatore pagante!

Marketing Medico, l’agenzia specializzata nel marketing sanitario, ti accompagnerà lungo tutto il percorso di crescita della tua professione, ti fornirà tutti gli strumenti per farti conoscere, e soprattutto ti darà delle regole da seguire.

Non sono leggi immutabili, ma sono step fondamentali per migliorare la tua comunicazione e raggiungere nuovi pazienti!

Richiedi subito la tua consulenza per scoprire qual è la strategia più adatta a te.

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Nel marketing sanitario ci vuole tempo? 

Non so se conosci già qualche agenzia di marketing, oppure se hai iniziato a fare marketing per la tua professione, ma la frase «Ci vuole tempo!» è una di quelle tipiche frasi che potresti sentire dalla classica agenzia di comunicazione generalista.

È un modo per prendere tempo, che li mette al riparo dai tuoi attacchi nel caso i pazienti non arrivino!

Hai messo in moto una campagna online, ma nessuno ha lasciato il contatto? Tranquillo, è solo questione di tempo.

Hai pubblicato post su post, video testimonianze e nessuno ha richiesto una prima visita? Sempre questione di tempo!

Non avere fretta, ti dicono, i risultati arriveranno. E non vedi uno straccio di numero, di dato, nessuno che ti dica:

«Dovremmo cambiare strategia, le cose non stanno funzionando!»

Non te lo diranno, no, perché ad un’agenzia che vende servizi inutili conviene che tu resti buono e continui a sborsare soldi per la fantomatica “visibilità”.

Permettimi però di parlarti a cuore aperto!

Non funziona così. Non può funzionare così. Il marketing sanitario non può basarsi sulla speranza che accada qualcosa. Altrimenti tanto vale entrare in una tabaccheria e giocarti i numeri che hai sognato la scorsa notte.

Nel marketing, se compi l’azione X nel modo giusto, pianificata a dovere e inserita nella giusta strategia di marketing medico, otterrai Y.

Niente di più, niente di meno.

L’azione X non ha portato il risultato Y?

NON È QUESTIONE DI TEMPO, È QUESTIONE DI TEST.

Se è vero che non si può obbligare i pazienti a sceglierti, è anche vero che se un’azione non porta risultati è necessario cambiarla, sostituirla con un’azione diversa. È tutta qui la differenza e l’importanza dei test!

Non puoi basare la tua professione sulla casualità!

Se un’azione non porta il risultato sperato, un’agenzia di marketing seria e specializzata deve mettere tutto in discussione e ripartire; soprattutto deve dirti cos’è che non va e cambiare strategia, non trincerarsi dietro un: «Serve ancora tempo!».

Chiedi sempre quali azioni sono state fatte, interessati alla cosa più importante su cui hai investito: la tua professione!

Non affidarti MAI a venditori di fumo, che parlano solo di visibilità e “Mi piace” perché queste sono metriche di vanità, non contano e non puoi pagarci le bollette e la segretaria.

Rivolgiti a chi lavora con professionalità e ti tiene costantemente informato, pianificando con te ogni singola azione di marketing.

Nel marketing non ci vuole tempo, ci vogliono test!