Marketing in ambito sanitario: vale davvero la pena farlo?

Questa è la domanda che frulla almeno una volta nella testa di un medico che sta valutando se rivolgersi ad un’agenzia di marketing.

Per quanto io dica da sempre che il settore della sanità privata DEVE fare marketing, c’è sempre una piccola vocina dentro ogni dottore che si domanda: « Ma il marketing per i medici funzionerà davvero anche per me? Magari farò parte di un settore che può decidere di non farlo! ».

Quante volte, e credimi, sono davvero tante, ho sentito dei medici pronunciare queste parole. Lo capisco, all’inizio è del tutto normale nutrire questi dubbi. Soprattutto quando sai che per migliorare le sorti della tua professione dovrai prendere decisioni scomode e impegnative.

Magari hai anche familiari, amici e colleghi che non comprendono ancora ciò che stai facendo e anzi… vedono questo investimento come uno spreco inutile di tempo, soldi ed energie, perché « Tanto si è sempre fatto così, tanto il passaparola è sufficiente! »

Proprio per questo motivo voglio farti dare un’occhiata alla testimonianza del Dott. Paolo Poli, Medico Chirurgo Specializzato:

« Il nostro obiettivo era quello di trovare pazienti non solo da un punto di vista economico, ma soprattutto da un punto di vista di informazioni sulla cura che la medicina attuale può dare.

All’inizio della nostra attività abbiamo avuto un grosso gap; quello di non far conoscere ai pazienti quello che realmente possiamo fare per loro. Purtroppo i pazienti non conoscono tutte le tecnologie a disposizione della loro salute e troppo spesso vengono forviati da tecniche terapeutiche che non hanno alcun valore scientifico.

Quindi ci siamo rivolti a Marketing Medico, diciamo anche in un primo momento con un po’ di diffidenza. Perché la nostra estrazione prettamente medica non ci aveva abituato alla pubblicità, anche perché la pubblicità in ambito medico fino a pochi anni fa non era permessa.

Con tutto il team abbiamo discusso e valutato le problematiche che avevamo e attraverso alcune consulenze ci ha aiutato tantissimo perché ci ha fatto scoprire quella che è la comunicazione e le sue metodiche.

Io posso essere bravissimo, ma se non lo sa nessuno rimango un bravissimo solo, senza poter offrire la mia preparazione e la mia esperienza ai pazienti che ne hanno davvero bisogno.

Sono felice di aver conosciuto Marketing Medico, che ci ha dato una mano enorme per tutto ciò che riguarda il marketing! »

Come hai potuto leggere, il Dottor Poli all’inizio mostrava i dubbi che hanno molti medici, ma ha deciso di proseguire per l’unica strada corretta, nonostante la diffidenza iniziale.

Lo dico sempre, ma lo sai benissimo anche te, la prima caratteristica che un medico deve possedere è il coraggio.

Parlo del coraggio necessario per prendere una direzione che ti porterà grandi risultati, ma che non viene vista allo stesso modo da chi ti circonda.

Il punto è che fare Marketing Medico è l’UNICA strada che ti permetterà di differenziarti dalla concorrenza, aumentando la tua autorevolezza.

Ti lascio qui alcune delle testimonianze dei medici con cui abbiamo lavorato: 

https://www.marketingmedico.it/testimonianze/

Scusi dottore, devo disdire…

Quando parliamo di marketing nel settore sanitario, siamo di fronte ad una situazione che nel migliore dei casi è catastrofica.

Non è raro infatti che il medico che non ha mai fatto marketing assista ad uno scenario riassumibile in queste tre parole:

«Scusi dottore, ci ho ripensato..»

o, ancora peggio:

«Guardi dottore, dobbiamo disdire perché ho un appuntamento improvviso!»

Converrai con me che è un’esperienza davvero brutta, che ti lascia l’amaro in bocca. Proprio come è successo ad dottore siciliano che, giusto la scorsa settimana, mi ha scritto:

«Ultimamente molti potenziali pazienti hanno preso un appuntamento ma disdetto poco prima. Questo è un punto che mi piacerebbe risolvere davvero tanto, come posso comportarmi in questi casi?»

Detto in altri termini, il giorno dopo aver preso un appuntamento, una buona percentuale di pazienti “torna sui suoi passi”, annulla gli appuntamenti e gli sforzi che hai fatto appena 24 ore prima per trasmettergli il valore della tua visita.

Esiste un sistema per evitare che questo scenario si ripeta?

Certo! Ma per scoprire come evitarlo, è necessario comprendere a fondo il fattore che scatena questa scelta nella mente del paziente, ovvero l’annullamento di una visita.

Partiamo dalle basi: 

Dietro al «Scusi dottore, dobbiamo disdire..» c’è l’insieme di dubbi, perplessità, ripensamenti ed incertezze che assalgono il tuo paziente subito dopo aver prenotato.

Nello specifico, si tratta di tutta una serie di domande che il cervello del tuo neo-paziente comincerà a farsi subito dopo aver prenotato l’appuntamento fino a che non va a letto.

«Cos’ho fatto?»

«Che cos’ho comprato?»

«Ne avevo davvero bisogno?»

Ed è qui che c’è la differenza tra un appuntamento andato a buon fine, e uno che verrà disdetto il giorno dopo.

Quante volte ti è capitato di fissare appuntamenti che poi vengono annullati, rimandati (nel migliore dei casi), o di aspettare il paziente che all’ultimo ti dà buca e ti senti anche un po’ preso in giro e non rispettato?

Come si fa a gestire questo problema in maniera professionale?

Per quanto la risposta possa essere semplice, non sempre è facile applicarla.

I pazienti hanno “semplicemente” bisogno che tu gli dia tutti gli strumenti possibili per giustificarsi (e giustificare agli altri) l’azione che hanno appena compiuto con te.

Spesso il paziente agisce d’impulso, forse perché non ce l’ha fatta a dirti di no.

Magari dopo l’appuntamento viene fuori un dubbio che prima non gli era venuto in mente e a quel punto, quasi spaventato non vuole più farlo.

Gli sembrava una buona idea quando l’ha fatto, ma ripensandoci con calma, si rende conto di non essere più tanto convinto.

In più, ne parla con la moglie/marito oppure con gli amici e se non gli hai dato degli strumenti che gli permettano di validare la sua scelta nei confronti degli altri, probabilmente finirà col lasciarsi convincere che la sua non è stata una grande idea.

E indovina chi ne paga le conseguenze? Hai indovinato! TU.

Quindi se non affronti subito, insieme a lui, tutti i dubbi, si ritroverà a doverli affrontare da solo o con qualcuno che gli dice che si è fatto fregare; in questo caso lo scenario di te che aspetti inutilmente il paziente all’appuntamento sarà una costante.

«Signor Rossi, le confermo l’appuntamento, ci vediamo Mercoledì alle 16:00!»

Mercoledì lo chiami 20 minuti dopo l’orario che avevate fissato e, nel migliore dei casi, risponde con la classica scusa dell’imprevisto, della nonna oppure del viaggio appena organizzato.

Una soluzione?

Dire al paziente:

«Bene Signor Rossi, le confermo il nostro appuntamento, non si tratta solo di una visita: è la sua soluzione specifica per quel determinato problema di cui soffre da settimane.

Se ci sono dubbi, di qualunque genere, vorrei che ne discutessimo ora, prima di salutarci, perché non vorrei che avesse dei ripensamenti su quello che ci siamo detti per poi chiamarmi domani e annullare la visita per un qualche motivo. C’è qualcosa che vuole condividere con me?».

Ecco come evitare le “buche”, dalla sera alla mattina.

Il punto è che se c’è il rischio che il paziente ci ripensi, è meglio affrontare subito il problema insieme a lui; altrimenti stai semplicemente rimandando il momento in cui ti annullerà la visita.

Sei un medico? Non puoi fare come vuoi!

Nel Marketing Medico esistono regole ben precise. Non tutto è concesso!

Come ogni specifico settore, anche quello del Marketing Medico ha un suo linguaggio e un suo vocabolario.

Ci sono errori da evitare e frasi che non andrebbero mai dette, soprattutto quando finiscono per stamparsi indelebili su un sito o su un annuncio pubblicitario.

Qualche esempio?

• « La migliore qualità ad un prezzo imbattibile. »

• « Ci prendiamo massima cura dei nostri pazienti e per noi la loro soddisfazione è la cosa più importante. »

• « Mi occupo di curare tutto per tutti. »

• « I nostri trattamenti sono i migliori rispetto a quelli di… »

Il problema di queste frasi sono due:

1. Non interessano a nessuno

2. La metà non si possono dire per legge

Attenzione, questo non significa che tu debba offrire un servizio che gareggi con le cliniche low cost in quanto a prezzi o che tu debba trattare male i pazienti, anzi.

Significa che la qualità eccellente della tua offerta e l’orientamento al paziente sono le qualità MINIME per rimanere sul mercato sanitario. 

Tieni sempre a mente che:

1. Tutti possono dire le stesse cose.

E di fatto avviene proprio questo: non attiri l’attenzione dei tuoi pazienti ideali se ti perdi in mezzo alla massa indistinta di tutti i medici che dicono le stesse cose che dici tu.

2. Stai parlando di te.

E di te, del fatto che magari ti consideri più bravo o più professionale di altri medici, alla gente non importa niente!

Alle persone interessa solo del loro specifico problema e di come riuscire a risolverlo. Quindi, se vuoi fare centro, parla in modo diretto e chiaro del loro problema, del modo in cui tu lo risolvi e del perché il tuo metodo è innovativo o comunque ha dei vantaggi rispetto al metodo dei tuoi colleghi.

O genera soldi, o genera contatti di potenziali pazienti!

Oggi pomeriggio ho fatto una consulenza di marketing ad un medico, uno di quelli bravi.

Di quelli che fanno questo lavoro da una vita e che oggi mi dicono « Non ho più la lista di attesa che avevo due anni fa! ».

Prima di iniziare la consulenza faccio sempre rispondere ad un questionario di una decina di domande, le prime che mi servono per capire con chi ho il piacere di parlare.

Dopo aver letto le sue risposte, sono andato a fare una ricerca online e, cosa non scontata, ho trovato il suo sito internet. Appena aperto, la prima cosa che ho pensato è stata “Questo sito internet avrà 10 anni!” Controllo la data di registrazione.. mi sbagliavo: ne ha 11! 

Ma no, non è questo il peggio.. il peggio è il ruolo che i medici danno ai propri siti internet!

Innanzitutto diamo al sito internet il ruolo che si merita: si tratta di un canale di acquisizione pazienti.

O genera soldi, o genera contatti di pazienti.

Fine!

Il problema è che spesso vedo solo siti internet tradizionali, dove il medico non si posiziona nemmeno come l’esperto della propria nicchia di settore. Con un sito internet tradizionale rischi di essere solo uno dei tanti.

Se ti presenti come un medico qualunque, avrai già capito che un sito internet è inutile!

Certo, può essere gratificante raccontare in giro, ad amici e colleghi, di avere un bel sito; ma sappiamo entrambi che se qualcuno andasse a visitarlo, se ne dimenticherebbe un attimo dopo!

Quand’è che un sito diventa indistinguibile dagli altri dello stesso settore? Quando, per esempio, la sezione “Chi Siamo” finisce per essere solo un elogio senza se e senza ma.

Tutti si dichiarano numeri uno e leader del proprio settore, ma il vero posizionamento è quando le persone sanno che sei davvero tu il numero uno.

Non conta quello che dici di te, ma quello che gli altri dicono di te!

E per questo occorre lavorare ad un sistema di marketing informativo, basato sull’acquisizione del contatto del potenziale paziente, per formarlo al valore della tua professionalità e delle tue offerte.

Prima di mettere i tuoi soldi in mano ad un’agenzia di marketing generica per farti fare il “sito web”, che al 99,9% non rispetta le normative mediche, è un tuo dovere informarti su come funziona il Marketing, quello vero, e cosa oggi funziona realmente in Italia nel settore medico.

In questo modo puoi tenerti lontano dalle tante bugie che circolano in questo mondo e valorizzare davvero il tuo posizionamento. Solo a quel punto vale la pena realizzare un sito internet!

E tu, hai già un sito internet o vorresti realizzarlo? In questo articolo del Blog di Marketing Medico troverai tutti i consigli per un sito internet che funziona davvero:

Andare oltre al proprio punto di vista!

Hai mai pensato di tenere traccia e analizzare le domande (e le relative risposte) che fai ai tuoi pazienti?

Non parlo delle domande specifiche che riguardano singole patologie. Quelle sono molto personali, ed è giusto che rimangano tra te e lui.

Parlo di domande più generali, grazie alle quali conoscere di più sia i tuoi pazienti che te stesso.

Potresti, ad esempio, chiedere come sono venuti a conoscenza del tuo studio, oppure quali sono, secondo loro, i tuoi punti di forza o di debolezza nel tuo rapporto medico-paziente; potresti chiedere il parere su un nuovo servizio o interrogarli sull’accoglienza ricevuta da parte del tuo staff.

Per fare tutte queste domande, mantenendo l’anonimato ed evitando decine di fogli difficili da analizzare, esiste uno strumento sottovalutato, ma molto utile e gratis!

Mi riferisco a Google Moduli (Clicca QUI), il questionario di Google che puoi personalizzare a tuo piacimento e far compilare in sala d’aspetto, magari con un tablet, oppure inviando il link del tuo questionario tramite e-mail direttamente ai tuoi pazienti.

Usando questo strumento potrai tenere traccia delle risposte, condividendole anche con i tuoi collaboratori.

Insomma, uno strumento utilissimo per analizzare con ordine cosa va e cosa non va nella tua professione, tramite il punto di vista della persona più importante, il tuo paziente.

È uno strumento fondamentale se sei agli inizi della tua carriera, ma anche se hai già una grossa mole di pazienti; cerca sempre di andare oltre al tuo punto di vista, ti accorgerai di cose che non immaginavi neppure.

Vai incontro ai tuoi pazienti!

Oggi riflettevo su questa bellissima frase di Jay Abraham:

« Non devi mai vendere al cliente più di ciò di cui ha bisogno. Allo stesso modo, non devi mai vendere al cliente meno di ciò di cui avrebbe davvero bisogno. »

Certo, andrebbe un pochino riadattata per il settore sanitario, ma il concetto alla base resta lo stesso e soprattutto resta valido.

Ti rivolgi a pazienti che possono avere delle fragilità psicologiche, delle patologie da trattare con cura e delicatezza e per questo non dovresti mai offrire loro qualcosa di cui non hanno bisogno. Allo stesso tempo dovresti anche capire che possono avere bisogno di una spinta perché qualche freno psicologico li blocca; devi essere in grado quindi di rimuovere ogni freno e di scacciare ogni loro paura.

Se aspetti che le persone abbiano da sole le idee chiare e ti chiamino solo perché sei riuscito a dare un’immagine di te migliore degli altri, non sei sulla buona strada.

Ma come fare per andare incontro ai tuoi pazienti?

Ecco tre consigli che ti potranno essere utili:

1. Offri sempre materiale informativo di reale valore che possa aiutare realmente il tuo potenziale paziente. Potrebbe essere sotto forma di e-Book, oppure di brevi video.

Realizza ogni materiale pensando a quelle che possono essere le domande/le obiezioni del paziente.

Ogni prodotto di informazione deve essere accessibile e scaricabile gratuitamente, magari in cambio di un indirizzo e-mail. Sarà un regalo gradito in cui, oltre a dare informazioni di valore e una sorta di “salvagente” per chi è in cerca di risposte, potrai presentare nel dettaglio il tuo metodo e le tue offerte; questo ti aiuterà a convincere anche i più scettici;

2. Dai risalto, sia sul tuo sito internet che sui social network, alle recensioni e alle testimonianze dei tuoi pazienti. Sono uno strumento potentissimo per avvicinare i pazienti e convincerli che sei davvero il medico che risolverà i loro problemi. Leggendo le esperienze di persone come loro, che hanno avuto i loro stessi disturbi o le stesse patologie, non potranno che pensare: «Anch’io avrò gli stessi benefici!» «Anch’io risolverò questo problema.»

3. Crea campagne di “remarketing”: non pretendere che un potenziale paziente, visitando solo una volta il tuo sito internet, casualmente, si convinca a chiamare subito il tuo numero oppure che decida finalmente di affrontare quella problematica che lo affligge da tempo.

Grazie alle campagne di remarketing, che possono essere fatte per merito dei famosi cookies che accetti ogni volta che visiti un sito internet, nei giorni successivi alla visita potrai “seguire” il paziente con il tuo messaggio mirato alla sua specifica situazione.

È un modo efficace per tornare più volte nei pensieri di chi magari è interessato ad una visita con te, ma non è ancora convinto oppure ha dei blocchi psicologici da superare.

Un settore speciale come quello medico ha bisogno di un marketing speciale.

Ricordati, quindi, di andare sempre incontro ai pazienti indecisi!

Sei solo un altro medico?

« Senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione. » – E. Deming

Quando parliamo di marketing, in particolare di marketing sanitario, è fondamentale acquisire dati.

I dati delle campagne marketing fanno tutta la differenza del mondo e decretano, nel breve e nel lungo termine, la differenza fra una strategia di marketing che funziona e un qualsiasi tipo di comunicazione senza precisi obiettivi.

Acquisire dati, immagazzinarli e analizzarli, cambiando la propria strategia se i risultati non sono ottimali, è l’unica strada che ti permetterà di far diventare il marketing un investimento e non un costo.

Permettimi di farti una domanda, anzi, più di una a dirla tutta…

Hai mai prodotto per il tuo studio cartelloni pubblicitari, campagne online o un qualsiasi materiale di marketing che pubblicizzi la tua attività?

Se la risposta è sì, lascia che ti faccia un’altra domanda: sapresti dirmi quanti soldi ti hanno portato queste iniziative? Quanti nuovi clienti ti sono arrivati?

Probabilmente hai una vaga idea, o non lo sai per niente. Magari perché hai dato carta bianca alla tua agenzia di marketing generica e loro non ti hanno saputo o voluto spiegare cosa stavano facendo. 

Non devi sentirti in colpa se non sai come hai investito i tuoi soldi, ma dovresti ricordarti, in futuro, che ogni singola azione che compi quando si tratta di marketing DEVE essere misurabile!

Non puoi pensare di sparare nel mucchio senza sapere cosa ha funzionato e cosa no, chiedi sempre alla tua agenzia quanti nuovi pazienti, o contatti di pazienti veramente in target, ha portato un post sponsorizzato, una campagna di e-mail marketing o qualsiasi altra azione che rientra in una strategia pianificata per le tue esigenze.

I 6 principi base per farti scegliere dai pazienti!

Quando fai marketing sanitario non sei più solo un dottore, ma sei anche imprenditore di te stesso, perché, parliamoci chiaro, i pazienti non piovono dal cielo e, se non fai qualcosa di concreto per attrarli, non sono certo tenuti a venire per forza da te.

Quanti medici ci sono in giro? Quanti specialisti del tuo stesso settore? Per un paziente, all’inizio sei al pari di tutti gli altri, ma esiste un’arte che non si impara sui banchi delle Università e che porterà i tuoi pazienti a dire di sì: l’arte della persuasione.

La definizione nasce dagli studi di Robert Cialdini, uno studioso che conosce alla perfezione i meccanismi che regolano i nostri processi decisionali e ha individuato 6 principi fondamentali per farsi scegliere:

1. LA RECIPROCITÀ:

Offri sempre qualcosa ai tuoi pazienti (semplici informazioni, articoli, e-book) e otterrai da loro gratitudine, considerazione, e magari anche un indirizzo e-mail da inserire in un database per continuare a comunicare con loro;

2. IMPEGNO E COERENZA:

Quando le persone prendono una posizione, esprimono un’opinione e si impegnano ad essere coerenti con quanto detto. Devi riuscire a mettere i tuoi pazienti nella condizione di impegnarsi con te, senza oltrepassare mai i limiti per vendere un servizio in più;

3. LA RIPROVA SOCIALE:

Le persone, e i tuoi pazienti non sono da meno, vogliono sentirsi parte di un gruppo, e se molti pazienti come loro ti hanno già scelto, sono rimasti soddisfatti e ti hanno rilasciato delle testimonianze, avrai già un buon punto di partenza. Ce l’hai già in casa, gratis, e i nuovi pazienti si fideranno di chi è stato nella loro stessa situazione;

4. LA SIMPATIA:

Emoziona il tuo interlocutore, dagli l’impressione di conoscerti da sempre. Anche piacere è un’arte e porta i pazienti a fidarsi di te;

5. L’AUTORITÀ:

Siamo stati abituati fin da piccoli ad obbedire all’autorità e, se i tuoi pazienti vedranno in te un’autorità nel tuo campo, aumenteranno moltissimo le tue possibilità di successo. Ricorda che l’autorità si trasmette anche con un ascolto attento e un corretto modo di comunicare, nel rispetto dei ruoli di medico e paziente;

6. LA SCARSITÀ:

Fai percepire sempre al potenziale paziente che la tua offerta è unica e che farsela sfuggire significa perdere una grande opportunità.

Su quale di questi principi punteresti fin da subito? Ricorda che tutti noi scegliamo in base a questi semplici processi mentali e che, se saprai sfruttarli, avrai in mano un potentissimo strumento per farti scegliere.

Tre consigli utili in ambito medico! 

Mi capita spesso di riflettere sulla differenza tra chi pensa e chi agisce…

Molto spesso incontro medici che mi confidano di essere interessati a migliorare il loro modo di comunicare.

Alcuni vorrebbero “semplicemente” scrivere dei post su Facebook, realizzare dei video su YouTube, oppure pubblicare articoli su un sito internet degno di questo nome.

Desiderano migliorare il loro modo di comunicare come tanti altri colleghi hanno già fatto prima di loro!

I problemi però sono sempre gli stessi: non hanno molto tempo, si vergognano, non si credono abbastanza bravi o esperti in quel determinato settore ecc. Spesso temono il parere dei pazienti o peggio ancora dei colleghi stessi e non riuscendo a cambiare approccio finiscono con il rassegnarsi per paura di “esporsi”.

I consigli che ripeto sempre sono tre:

IL PRIMO:

Potresti non considerarti un esperto del tuo specifico settore, ma al mondo ci sono milioni di persone che si affannano per scoprire qualcosa che probabilmente tu già conosci bene. Magari per risolvere dubbi relativi a delle malattie o dolori di cui tu conosci la risposta.

Trovare soluzioni ai problemi delle persone fa parte del tuo lavoro, perché non renderlo pubblico?

Mi piace sempre questo esempio: « Nascono circa 300 bambini al minuto e ognuno di questi deve imparare ad allacciarsi le scarpe… Tu sai allacciarti le scarpe, vero? » 

IL SECONDO:

Vergognarsi, essere timidi, mostrarsi introversi è assolutamente normale, non c’è niente di male in questo e chi ti scrive lo sa bene!

Ma nella vita c’è chi guarda e c’è chi gioca: la differenza tra chi guarda e chi gioca è che, chi guarda, non può vincere; non può nemmeno provare a vincere!

Per questo, anche nel lavoro, è importante scendere in campo. 

Quando imparerai a “giocare” e sarai orgoglioso dei tuoi risultati non te ne fregherà più nulla di cosa dice chi sta in panchina a commentare. 

Le persone che avranno qualcosa da ridire (gli haters) ci saranno sempre; tu ignorali e vai avanti per la tua strada!

IL TERZO:

C’è sempre chi è più fortunato!

Magari non parti con le stesse risorse che qualcun’altro già possiede o magari non hai ancora tutte le competenze di cui hai bisogno.

C’è chi nasce più fortunato e chi nasce un po’ meno fortunato, è vero!

Però, ciò che conta veramente non è la fortuna, ma l’impegno e gli investimenti che farai. Sono convinto che la meritocrazia esista e ti premierà, anche se parti da zero.

Ogni giorno puoi fare dei passi in avanti e migliorare la comunicazione con i tuoi pazienti!

Non rimandare.. è questo il giorno! 

Ogni medico deve superare il Numero 1

Nel marketing sanitario è necessario superare il numero UNO.

Lascia che mi spieghi meglio: si tratta, in parole povere, di non limitarsi a singole azioni isolate nel tempo e scollegate le une dalle altre.

Infatti, quando fai marketing nel settore medico, se tu:

• metti tutte le tue risorse (tempo e soldi) SOLO su UN mezzo;

• usi UN solo canale di comunicazione fra te e i pazienti;

• usi UN solo mezzo per ricontattare i tuoi potenziali pazienti che hanno dimostrato interesse;

• hai UN solo modo per divulgare le tue conoscenze;

• hai UN solo tipo di campagna pubblicitaria attiva

…ti esponi ad un forte rischio, perdendo buona parte dei pazienti che avrebbe potuto conoscerti e sceglierti.

Se vuoi davvero raggiungere gli obiettivi che desideri (e meriti), allora non puoi più limitarti ad avere una sola porta d’accesso al cuore dei tuoi pazienti.

Se vuoi evitare che questo accada, devi fare in modo che la tua professione abbia numerose porte di entrata, tutte legate da una strategia di marketing.