Il marketing sanitario è il male!

Il marketing in Italia, soprattutto nel settore sanitario, non gode di una buona fama. Sono pochi i medici capaci di apprezzare il marketing sanitario e i benefici che può portare alla loro professione.

La maggior parte dei medici, sia che lavori nel pubblico, sia che lavori nel privato, pensa che il marketing sia qualcosa di sbagliato, quasi fosse uno strumento per “ingannare” le persone.

Come dico sempre, il marketing sanitario non nasce “buono” o “cattivo”; dipende da come lo si usa. Dipende da quali sono i fini del medico che usa gli strumenti che il marketing mette a disposizione.

Ogni giorno combatto per far passare questo concetto, per raccontare ai medici tutti i benefici che si possono ottenere da un MARKETING ETICO.

Purtroppo però è difficile trasmettere a tanti professionisti che hanno costruito la propria carriera 15-20 anni fa e che si affidavano esclusivamente al passaparola, il concetto che oggi non è più possibile fare affidamento su questo unico strumento!

Sì, il passaparola è vivo e funziona, ma non è più sufficiente, se il tuo obiettivo è quello di vivere e non di sopravvivere.

Ma torniamo a quella odiosa convinzione che il marketing sanitario sia qualcosa di ingannevole:

Di recente mi sono imbattuto in un post sponsorizzato, rivolto ai dentisti, di un’agenzia che si occupa di marketing.

Il tono pubblicitario di questa azienda, un po’ aggressiva ma senza eccedere, chiedeva ai dottori quante prime visite effettuassero in un mese.

Questa sola domanda è bastata per scatenare risposte molto seccate, che andavano da: «Ho la partita Iva che lei andava ancora all’asilo.» a «Non siamo mercanti, siamo dottori specialisti!».

Nessuna risposta entrava nel merito e tutte vedevano nella domanda un attacco e uno svilimento della propria professione.

Nessuno rifletteva sul fatto che essere bravi non basta più, non è più sufficiente. La bravura ormai (in teoria) è il requisito minimo per essere presenti sul mercato.

Oggi la concorrenza è altissima e fare marketing sanitario significa andare incontro a pazienti che hanno un problema da risolvere; molte persone hanno commentato chiudendosi a riccio e credendo di avere la verità in tasca.

Ti ho raccontato questo piccolo aneddoto perché mi sembra un esempio calzante di come sia necessario, in ambito sanitario, cambiare mentalità.

Guardare con diffidenza un’agenzia specializzata in marketing sanitario solo perché non si conosce cosa sia e come funzioni davvero il marketing sanitario significa non voler accedere al cambiamento che stiamo vivendo, rimanendo ancorati al passato o, peggio ancora, alla speranza che le cose migliorino da sole.

Continuare a credere che il marketing sanitario sia solo un modo, un “trucco”, per vendere un servizio è sbagliato, completamente sbagliato.

Innanzitutto perché tu stesso conosci l’efficacia dei tuoi trattamenti e sai benissimo che promuoverli è decisamente etico, e poi, perché questi pregiudizi sulla pubblicità sanitaria (in pratica il passaparola 2.0) limitano le possibilità di crescita della tua professione.

Il marketing non è inganno, ma è connessione, è vicinanza con i tuoi pazienti.

A volte basta cambiare prospettiva per vedere le cose in maniera diversa!

Se non lo hai ancora letto, questo articolo può davvero aiutarti a scoprire cosa fa un’agenzia di marketing sanitario:

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