Il marketing sanitario è un puzzle!

Il marketing sanitario non è un evento, un’azione “one-shot” o una cosa da fare “quando c’è budget”.

Il marketing per il settore sanitario è un processo, un percorso ben ordinato di “cose da fare”.

Se qualche agenzia di marketing generica o qualche “web agency” ti ha detto che basta fare un sito internet o aprire dei profili sui social network per raggiungere nuovi pazienti, le opzioni sono due: o non sa niente di marketing sanitario o è in malafede.

Il marketing sanitario è come un puzzle, in cui tutti i pezzi devono andare al loro posto e solo quando è completo riuscirai a vedere il risultato in tutto il suo splendore. Mettere insieme tutti i singoli pezzi significa studiare e creare una Strategia di Marketing Medico che ragiona per obiettivi a lungo termine e in cui ogni step è conseguenza di quello precedente.

Senza una strategia, il marketing sanitario non diventa altro che un costo inutile, uno spreco di tempo e di tanti, troppi soldi.

Con una serie di azioni ordinate e collegate tra loro riuscirai ad attrarre il paziente in target con te, a educarlo alla tua offerta e portarlo nel tuo studio per la prima visita. Tutte queste azioni devono essere svolte in modo costante e continuativo, in contemporanea e su più mezzi di comunicazione (no, non per forza online).

Ecco l’equipaggiamento completo che ti serve quando inizi a fare marketing sanitario:

Un sistema per acquisire i contatti dei potenziali pazienti e portarli ad acquistare il tuo prodotto di “Front End”, quello che ha la minor barriera di acquisto, nel tuo caso può essere la prima visita.

Un sistema di costante aggiornamento (Lead Nurturing), per “nutrire” il potenziale paziente con informazioni che lo educhino alla tua unicità, a migliorare la propria salute e a scoprire il motivo per cui dovrebbero scegliere te, piuttosto che un tuo collega, piuttosto che non scegliere affatto.

Un sistema per farli tornare più spesso. Devono sottoporsi a delle visite di controllo? Ricorda che è nel loro interesse salvaguardare la propria salute; devi tornare periodicamente fra i loro pensieri con post, newsletter, articoli e video.

« Non dimenticare mai un paziente, non permettergli mai di dimenticarti. » 

Un sistema per raggiungere i pazienti “referral”, cioè quei pazienti che hanno sentito parlar bene di te. L’obiettivo è quello di innescare un passaparola “controllato” da te e che sia misurabile in termini di ritorni economici.

Se da una parte c’è il tuo lavoro e dall’altra parte c’è il marketing sanitario hai già un grosso problema. I due aspetti non possono rimanere separati e il marketing sanitario deve diventare parte del tuo lavoro. Se non vuoi farlo il rischio è semplice: la crescente concorrenza svuoterà la sala d’attesa del tuo studio…

Se non l’hai ancora letto, qui trovi i primi (e fondamentali) passi da fare: