Il medico e il tacchino senza ali!

Ogni volta che un medico con cui parlo, o che mi scrive un messaggio privato qui su Facebook mi dice «Dovremmo preoccuparci di essere medici, non di fare marketing. Se uno lavora bene, con un po’ di pazienza il passaparola porterà risultati!»,ripenso sempre ad una storia che credo possa chiarire ogni dubbio!

È la storia di una giovane donna che, entusiasta, prepara la tradizionale ricetta di famiglia: il tacchino al forno.

[La donna preparò un buonissimo tacchino al forno. Un volta a tavola e appena finito di mangiare il marito disse: «Tesoro, il tacchino era squisito, ma potrei chiederti una cosa?» — certo, disse la moglie! — «Perché il tacchino lo hai cucinato senza ali?»

La moglie lo guardò e gli disse: «È ovvio, il tacchino si cucina così!». L’uomo la ringraziò e cambiò discorso.

La donna era rimasta colpita dall’osservazione del marito e non avendo una risposta soddisfacente, in quanto aveva cucinato il tacchino nell’esatto modo in cui lo faceva sua madre, pensò che l’unico modo per scoprire la verità era chiedere alla madre spiegazioni, così la chiamò: «Ciao mamma, avrei una domanda da farti: perché il tacchino va cucinato senza ali?».

Dall’altro capo del telefono la madre rimase a sua volta senza parole e rispose bruscamente: «Dai…è ovvio! Il tacchino va cucinato senza ali!».

Chiusa la conversazione con la figlia, la madre prese il telefono e chiamò sua madre, la nonna della donna, e le chiese: «Mamma, perché il tacchino va cucinato senza ali?».

La nonna rimase un po’ basita e poi rispose: «Cara, il tacchino non va cucinato senza ali…».

«Ma tu hai sempre fatto il tacchino senza ali ed era buonissimo» — rispose la figlia.

«Sì, figlia mia, io cucinavo il tacchino senza ali perché il forno che avevo era piccolo e il tacchino non entrava per intero, per cui ero costretta a tagliarlo»].

La morale della storia?

Molte volte facciamo quello che facciamo senza chiederci come o perché siamo arrivati a prendere una certa decisione.

Rifletti sulle tue abitudini e sulle tue scelte, perché spesso siamo frutto di un’imitazione e non tutto ciò che facciamo fa parte di noi, almeno fino a quando non abbiamo compreso e scelto consapevolmente.

E sì, il marketing sanitario rientra proprio fra queste scelte; è un mezzo che, se usato eticamente, può attrarre il giusto tipo di pazienti.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: non si tratta di trasformare una professione importante, come quella medica, in un modello di business aziendale, ma piuttosto di essere più vicini ai pazienti instaurando con loro una relazione basata sulla fiducia, tramite i mezzi che il marketing sanitario propone.

È proprio per questo motivo che ho creato le Consulenze Private di Marketing Medico, dando a ogni Dottore la possibilità di scoprire cos’è il marketing sanitario e quali sono i primi passi che deve fare.

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