Se non vedo, non credo.
La fiducia dovrebbe essere un punto di partenza, non di arrivo!
Purtroppo però non è sempre così, soprattutto quando si parla di salute.
Ti sarà capitato almeno una volta nella vita di non credere a qualcosa a tal punto da dire « Se non vedo non credo! ».
Forse non tutti sanno che questo detto deriva dall’atteggiamento dubbioso e sospettoso di San Tommaso nei confronti della resurrezione di Cristo.
Tommaso era uno dei 12 apostoli e, secondo la Bibbia, manifestò il suo dubbio e la sua incredulità quando vide Gesù al cospetto dei 12.
In parole povere, Tommaso non credeva alla resurrezione di Gesù. È un atteggiamento comprensibile, che hanno moltissime persone tutti i giorni per fatti meno sconvolgenti.
Disse:
« Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, certamente non crederò! ».
Queste furono le sue parole.
Gesù semplicemente rispose:
« Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente! »
Tommaso lo fece e non ebbe più dubbi.
Ma torniamo al marketing sanitario e al motivo per il quale questa storia è l’emblema dello scetticismo che domina la vita delle persone.
Da cosa nasce lo scetticismo?
Non tutti siamo diffidenti di natura, non nasciamo così.
Il comportamento di una persona è il risultato delle esperienze passate che ha vissuto sulla propria pelle.
E in quanto medico, questo concetto per te è fondamentale sotto 2 punti di vista:
Quando parli ai pazienti devi ricordarti dello scetticismo di San Tommaso perché è lo stesso identico atteggiamento che i tuoi pazienti avranno nei tuoi confronti, soprattutto se affronti temi a loro sconosciuti.
Il servizio che offri ai tuoi pazienti produce un “livello di incredulità” sufficientemente alto, soprattutto perché stai parlando della loro salute, di quello che hanno di più caro. E si, in molti casi dubiteranno della tua promessa di farli stare meglio!
Come fai a superare questo scetticismo senza essere Gesù e senza essere risorto?
Con le testimonianze. Le testimonianze sono le tue prove inconfutabili.
Ancora oggi, nonostante i miei sforzi nel divulgare questa pratica, sono pochi i medici che si dotano di questa potentissima arma abbatti-sfiducia.
Perché?
Perché il pensiero comune è che le testimonianze siano sempre in qualche modo false, comprate, concesse da amici, estorte con la “corruzione” e via dicendo. E alcune lo sembrano veramente quando le guardi.
Ma se ti assiste un’agenzia di marketing sanitario che conosce il settore medico e non un’agenzia generalista che lavora per tutti e per nessuno, le cose cambiano. Capirai l’importanza delle testimonianze e i tuoi pazienti sapranno cosa dire.
Basterà una mini scaletta che ricordi quali sono i punti più importanti da trattare:
• Il problema che li tormentava e che li ha spinti a contattarti (magari raccontando brevemente come ti hanno conosciuto).
• Il racconto della visita, dell’eventuale operazione o trattamento, insomma del modo in cui hai affrontato il problema.
• Il beneficio di cui ora godono. Non hanno più dolore, possono fare tutto quello che facevano prima di stare male? Bene, sarà questo il momento cruciale in cui altri potenziali pazienti si convinceranno.
Non basta dire:
« Grazie al Dottor Bianchi perché è un vero professionista! », va detto perché è un vero professionista, raccontando nel dettaglio la propria esperienza.
Vuoi maggiori informazioni su come richiedere le testimonianze ai tuoi pazienti?
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Come fai invece a superare la diffidenza quando nei confronti del marketing sanitario sei tu San Tommaso?
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